Mutui Casa in crescita del 2,5% a fine 2018 – ABI

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Il dossier mensile dell’ABI, aggiornato a dicembre 2018 e gennaio 2019, conferma che la dinamica del mercato dei mutui è positiva in buona parte d’Italia, con il dato complessivo risultato in crescita del 2,5% su base annua. I prestiti a famiglie e imprese crescono intanto dell’1%, a conferma del buon momento di sviluppo dell’aggregato.

Tassi di interesse in lieve aumento

Non è questo, comunque, l’unico dato di particolare rilevanza nel bollettino mensile dell’associazione. I dati ABI ci ricordano, ad esempio, che i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento registrano una crescita all’1,92% medio per quanto attiene le nuove operazioni di acquisto abitazioni (contro l’1,89%  di dicembre 2018 e di 5,72% di fine 2007), e che il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,59 (ex 2,55% nel mese precedente e 6,18% a fine 2007).

Ad ogni modo, la lieve crescita dei tassi medi riscontrata tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, non deve far dimenticare che il costo del denaro per le operazioni di finanziamento in Italia è ancora ai minimi storici, e dunque su soglie di massima convenienza per chi ha intenzione di indebitarsi per il compimento di operazioni immobiliari. Una condizione favorevole, che dovrebbe rimanere ancora in atto per almeno altri 12-18 mesi.

Qualità del credito in miglioramento

Tra i principali dati del dossier, non sfugge nemmeno il fatto che il credito bancario ha compiuto un notevole passo in avanti qualitativo sul finire dello scorso anno.

A dimostrazione di ciò, si noti come le sofferenze nette, cioè le sofferenze al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con le proprie risorse, a dicembre 2018 si sono attestate a 29,5 miliardi di euro, in forte calo rispetto ai 38,3 miliardi di euro del mese precedente e – 57 miliardi di euro rispetto a dicembre 2016.

In 2 anni, insomma, le sofferenze si sono ridotte di circa il 66%, portando il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali all’1,72%, contro il picco del 4,89% a fine 2016.

La raccolta della clientela

Concludiamo infine con uno sguardo alla dinamica della raccolta della clientela, cresciuta a gennaio 2019 dello 0,3%, grazie a una buona spinta della raccolta su depositi (conti correnti, certificati di deposito, pronti contro termini), aumentata del 2,4% e in grado di controbilanciare la diminuzione della raccolta obbligazionaria, contrattasi per il 10,8%.

I tassi di interesse sulla raccolta sono rimasti pressoché stabili allo 0,61%, confermando un  rendimento al 2,39% per le obbligazioni e allo 0,36% per i saldi attivi sui depositi. Infine, rileviamo come lo spread fra il tasso medio applicato sui prestiti a famiglie e imprese, e quello medio sulla raccolta, rimane su livelli storicamente bassi, a 198 punti base, contro i 335 punti base toccati agli albori della crisi economico finanziaria, a fine 2007.

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