Mercato immobiliare, nel 2019 si sfioreranno le 600.000 compravendite residenziali

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Il mercato immobiliare residenziale si appresta a concludere un 2019 soddisfacente, contraddistinto dalla ripresa delle attività in buona parte del territorio nazionale e da prezzi delle case finalmente in crescita nelle realtà urbane più importanti.

Ma che cosa attendersi dal 2020? Quali sono le valutazioni che sarebbe lecito condividere in vista del nuovo anno?

Compravendite residenziali verso quota 600 mila unità (ma non subito)

Cominciamo da uno dei dati più confortanti, rappresentato dall’evoluzione delle compravendite residenziali: un dato che veleggia comodamente verso la soglia delle 590 mila unità per il 2019, e altrettante ne sono previste per il 2020. Dunque, per verificare il superamento della soglia psicologica delle 600 mila unità bisognerà attendere ancora un po’, al 2021.

Si noti inoltre come il territorio immobiliare italiano risulti ancora molto frazionato, con alcune realtà – principalmente, le grandi città – che viaggiano oggi su livelli di compravendite perfettamente paragonabili a quelli di 10 anni fa, e altre che invece risultano essere ancora piuttosto attardate.

Complessivamente, a livello nazionale, le compravendite sono circa 60 mila unità inferiori a quelle del 2008, mentre il distacco è evidentemente ancor maggiore in relazione ai picchi toccati nel 2006.

Prezzi delle case, segnali di risveglio

Buone notizie sembrano giungere anche dai prezzi delle case. I valori immobiliari sono ben lungi dall’accelerare, ma si può ben rammentare come nel perimetro delle principali realtà urbane sia già tornato il segno positivo (+ 0,2% a/a), con una evidente inversione di tendenza rispetto al 2018 (- 0,9%).

L’auspicio è evidentemente che nel 2020 il segno positivo possa estendersi a un territorio più ampio, con trascinamento dei valori al rialzo non solamente nelle grandi realtà urbane, quanto anche e soprattutto in quelle di dimensioni ridotte.

Mercato creditizio, tassi bassi e attrazione verso il fisso

Concludiamo poi con un rapido sguardo a quanto avviene sul mercato creditizio, con le banche che continuano a ben supportare le esigenze degli acquirenti/investitori. Si sottolinea tuttavia che nel 2019 è calata drasticamente la percentuale di operazioni immobiliari residenziali supportate da un mutuo (dal 58% al 51%) e che dunque è cresciuta la quota di coloro che desiderano effettuare l’operazione con i mezzi propri.

Sul fronte tassi, il 2020 non dovrebbe portare in dote alcuna novità. Dunque, confermato l’attuale contesto di tassi compressi sul mercato monetario, con conseguente convenienza all’indebitamento. I segnali di rialzo delle curve Euribor e Eurirs sul mercato monetario non devono certo illudere: il prossimo anno vedremo ancora un favorevole scenario di tassi molto bassi, che dovrebbero indurre la maggior parte dei nuovi mutuatari a optare per il tasso fisso, soprattutto per le scadenze più estese.

Naturalmente, il tasso variabile continuerà ad esercitare la sua attrattività nel caratterizzare le operazioni di breve termine, come – generalmente – avviene per le surroghe. È infatti molto difficile pensare che nell’arco dei prossimi 3-5 anni si possa assistere a un’impennata dei parametri Euribor e BCE, tali da rendere meno consigliabile sposare con soddisfazione una transazione di finanziamento immobiliare a onerosità indicizzata.

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Olona Case Immobiliare
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