Varese: buona crescita delle compravendite, prezzi vicini alla stabilità

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Le statistiche regionali appena pubblicate dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate forniscono segnali incoraggianti per il mercato immobiliare di Varese, con un numero di compravendite cresciute del 7,56% nel 2017 (rispetto all’anno precedente), a quota 852 transazioni. Sommando – a quanto maturato nel capoluogo – i dati della restante provincia, emerge come lo sviluppo delle compravendite sia stato pari al 3,25% a/a, per un totale di 9.420 operazioni.

Con tali numeri, Varese fa dunque registrare un incremento superiore alla media regionale (pari al 5,5%), in cui il 2017 è stato in grado di confermarsi come il quarto anno consecutivo di valori in rialzo, pur in rallentamento rispetto all’esercizio precedente.

Quotazioni immobiliari vicine alla stabilità

Per quanto riguarda le quotazioni medie, a Varese e provincia si avvicina il momento della sospirata stabilità, anticamera di una potenziale inversione di tendenza.

Nel capoluogo il 2017 si è infatti concluso con una quotazione media di 1.388 euro al metro quadro, in flessione dello 0,89% rispetto all’anno precedente; un po’ meglio sta andando nel resto della provincia e, soprattutto, in alcune comunità montane (Valcuvia, Valceresio), nel basso Verbano e nella zona Laghi, con i primi segnali di raggiunto consolidamento delle posizioni.

Complessivamente, la quotazione immobiliare della macroarea provinciale è pari a 1.205 euro al metro quadro, con una contrazione dello 0,56% rispetto all’anno prima.

La situazione nel resto della regione

Espandendo la nostra analisi sull’intero territorio regionale, tutte le province con la sola eccezione di Sondrio (-5,30%) hanno chiuso l’anno con un bilancio positivo in termini di compravendite.

La migliore prestazione congiunturale è quella di Lodi, con le transazioni cresciute del 12,93% a 2.514 unità, davanti a quella di Brescia (+ 8,16% a/a a 12.880 unità), Mantova (+ 7,69% a/a a 3.363 unità) e Cremona (+ 7,40% a/a a 3.302 unità). Particolarmente brillante anche la prestazione di Milano: la provincia chiude infatti il 2017 con uno sviluppo delle compravendite del 6,57%, per un totale di 45.917 operazioni. Numeri che confermano la leadership sul territorio lombardo, e che indicano come nello scorso anno quasi 4 transazioni su 10 siano avvenute proprio nel territorio del capoluogo o nella sua macroarea di riferimento.

Limitandoci ad un’analisi per soli comuni capoluoghi, le migliori prestazioni tendenziali sono quelle di Lodi (+ 16,35% a/a) e Mantova (+ 16,13% a/a). In termini assoluti è ovviamente Milano a dominare questa speciale classifica, con un numero di operazioni immobiliari pari a 23.707 unità, in aumento dell’8,14% rispetto all’anno precedente. Gli unici comuni capoluoghi con una performance tendenziale negativa sono Cremona (- 0,59% a/a), Bergamo (- 3,01% a/a) e soprattutto Lecco (- 9,40% a/a).

Con un ultimo sguardo alle quotazioni, si noti come i 1.388 euro al metro quadro medi di Varese siano in grado di collocare la città tra i capoluoghi più economici, dietro solamente a Mantova (1.070 euro al metro quadro) e a Cremona (1.299 euro al metro quadro). Il capoluogo più oneroso per chi vuole comprare casa è, intuibilmente, Milano, con una media di 3.763 euro al metro quadro.

In termini provinciali, è sempre quella di Milano la più cara, con un valore medio di 1.712 euro al metro quadro, davanti a quella di Monza e Brianza con 1.584 euro al metro quadro, e quella di Brescia con 1.450 euro al metro quadro.

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