Come ampiamente atteso, il 2018 ha preso il via con una contrazione nel numero di nuovi mutui e di surroghe: stando ai dati forniti dal Barometro Crif, infatti, il volume delle interrogazioni è diminuito del 10,8% rispetto a quanto non fosse stato registrato a gennaio 2017 trascinato in ribasso dalla contrazione severa delle surroghe, la cui spinta si sta evidentemente esaurendo.
Nessuna sorpresa, dunque, dall’attuale evoluzione del mercato creditizio. Gli italiani che avevano intenzione di “cambiare mutuo” lo hanno presumibilmente già fatto negli ultimi trimestri, approfittando delle condizioni di tasso mai così basse, e chi oggi si sta avvicinando a una simile operazione è, evidentemente, una quota ridotta rispetto al totale. Contribuendo, si intende, a lasciare il mercato in una condizione di progressiva sterilizzazione dall’influenza delle surroghe, su livelli di sostenibilità ordinaria, retta sostanzialmente dal business dei nuovi mutui.
Importo medio richiesto a 125.724 euro
Dalla breve sintesi di cui sopra è possibile altresì cercare la spiegazione sottostante l’evoluzione dell’importo medio richiesto, ora cresciuto a 125.724 euro in virtù di un maggiore peso della fascia di richiesta di mutui tra 150 e 300 mila euro, in incremento dello 0,9 per cento anno su anno, al 20,4% del totale. La fascia più rappresentativa è ancora una volta costituita da quella tra i 100 e i 150 mila euro, pari al 29,3%.
Intuibilmente in contrazione le richieste di mutui sotto i 75 mila euro: la fascia di finanziamenti più interessati dalle surroghe ha perso 1,9 punti percentuali al 26,8% del totale, con una flessione che riteniamo possa proseguire su ritmi similari anche nel corso dei prossimi mesi, contribuendo ad elevare ulteriormente l’importo medio domandato.
Età dei richiedenti, i nuovi mutuatari sono sempre più giovani
Considerando il ridimensionamento delle surroghe, non deve nemmeno stupire l’evidenza relativa al dato dell’età dei richiedenti, che a gennaio 2018 è scesa gradualmente privilegiando la fascia di età anagrafica tra i 25 e i 34 anni, in incremento di 1,7 punti percentuali al 25,4% del totale. La fascia anagrafica di maggiore importanza è anche quella più penalizzata: i nuovi mutuatari di età tra i 35 e i 44 anni perde 1,1 punti percentuali, ma rimane la prima per peso relativo con il 34,6% del totale.
Evidenziamo infine come più del 37% di tutti coloro che effettuano la richiesta di un mutuo abbia più di 45 anni.
Durate dei finanziamenti sempre più allungate
Chiudiamo infine con un breve cenno alla statistica sulle durate dei finanziamenti richiesti a gennaio 2018, che privilegiano le estensioni temporali più allungate. In particolare, i mutui tra i 26 e i 30 anni hanno guadagnato 3 punti percentuali al 23%, divenendo così la seconda fascia più rappresentativa nel mercato creditizio italiano dopo quella tra i 16 e i 20 anni, in grado di assorbire il 25,2%.
Calano invece in misura rilevante le richieste di mutui di durata inferiore ai 15 anni: quelli nel quinquennio 11-15 anni hanno ceduto 2,8 punti percentuali al 16,3%, confermando dunque lo smarrito appeal delle surroghe, generalmente legate a richieste di piani di ammortamento più contenuti.
Fonte:
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