Mutui casa, a fine anno boom di surroghe: paura dei nuovi rincari dei tassi

Boom di surroghe
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L’ultima Bussola Mutui da parte di CRIF ha certificato che nell’ultima parte del 2022 la domanda di mutui per surroga è cresciuta al 24% delle richieste complessive contro l’11% del trimestre precedente, trainata dai mutuatari che – evidentemente – intendono bloccare il forte aumento delle rate in seguito all’incremento del costo del denaro.

Insomma, la forte evoluzione degli indici di riferimento avvenuta nell’ultima parte del 2022 ha impattato non solamente sulla tipologia di tasso preferita (il tasso fisso torna ad essere quello più privilegiato) quanto anche sul comportamento più prudenziale delle famiglie tricolori, che preferiscono tutelarsi dai successivi rincari dell’Euribor.

Come sono cambiati i tassi

Nel dettaglio, la Bussola Mutui CRIF ha rilevato che alla fine del 2022 l’indice Euribor a 3 mesi è cresciuto dal valore medio dell’1,43% di ottobre al valore medio del 2,23% a dicembre, mentre l’indice IRS a 20 anni nello stesso periodo è passato dal 2,96% al 2,57%. Un’evoluzione che ha fortemente ridotto il gap tra tassi variabili e tassi fissi, inducendo sempre più potenziali mutuatari a optare per la scelta di un mutuo a tasso fisso.

Mentre i tassi Euribor seguono da molto vicino e in maniera evidentemente diretta la politica monetaria della BCE e i rialzi attesi sui prossimi mesi del tasso BCE, l’andamento dei tassi IRS incorpora e anticipa la correzione attesa della politica monetaria sul lungo periodo, che viene interpretata come meno stringente rispetto a quanto previsto nel terzo trimestre 2022, complici gli importanti segnali di rallentamento dell’inflazione.

Sempre più mutuatari optano per il tasso fisso

A margine di quanto sopra, dunque, non stupisce che le richieste di mutuo a tasso fisso siano passate dal 58% del totale nel terzo trimestre 2022 al 72% del totale nell’ultima parte dell’anno.

Nello stesso tempo, il forte incremento degli indici Euribor a 3 mesi, avvenuto fin dall’inizio del 2022, ha portato il parametro a crescere del 2,85% in un anno, passando dal valore negativo di -0,55%  di gennaio 2022 al 2,30% di gennaio 2023. Un’evoluzione che ha condotto un forte aumento della rata dei mutui per i privati che avevano già sottoscritto un mutuo a tasso variabile.

Quanto sopra ha determinato, già dal terzo trimestre 2022, una forte ripresa della domanda di mutui con finalità di surroga, a tasso fisso o a tasso variabile con CAP, trainata dai mutuatari che si dichiarano interessati a mettersi al riparo dai futuri e probabili ulteriori aumenti della rata.

E così, la domanda di mutui con finalità di surroga è passata dall’8%  del totale delle richieste nel secondo trimestre all’11% del terzo trimestre e, infine, al 24% del quarto trimestre 2022.

Come dimostrano anche i segnali di inizio 2023, la domanda di surroga dovrebbe farsi particolarmente sostenuta ancora per qualche mese, permettendo così a tutti i mutuatari interessati a passare a forme di tasso più tutelate di poterlo fare, pur a condizioni di mercato meno attraenti di quelle di uno o due anni fa.

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