Effetto spread sui mutui, tassi in crescita in autunno

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Come da cronache mediatiche, il peso di uno spread maggiore sui titoli di Stato italiani ha iniziato a farsi sentire sui bilanci bancari. E, ben inteso, l’ultimo bollettino mensile sviluppato dalla Banca d’Italia ha certificato tale evidenza, andando ad attestare come i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, siano stati pari al 2,24% nel mese di ottobre, contro il 2,16% del mese di settembre.

Per quanto concerne gli altri principali aggregati, l’istituto di via Nazionale condivide come il rincaro del costo del denaro abbia interessato tutte le principali forme tecniche: i crediti al consumo sono oggi accompagnati da un tasso medio dell’8,13%, mentre i prestiti alle imprese hanno tassi medi dell’1,52%, ovvero dell’1,96% per gli importi fino a 1 milione di euro, e dell’1,12% per gli importi superiori a tale soglia.

Per quanto riguarda i volumi, i prestiti al settore privato sono cresciuti del 2,7% su base annua, contro il 2,9% di settembre, mentre i prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,8% (ex 2,7%), e quelli alle imprese dell’1,5% (ex 1,9%).

Quotazioni immobiliari ancora deboli in Italia

Per poter comprendere in che modo il mercato immobiliare e il comparto creditizio potrebbero evolversi nel corso del prossimo futuro, giova invece prendere spunto dal rapporto sulla stabilità finanziaria che la stessa Banca d’Italia ha recentemente pubblicato.

Se infatti in Europa la crescita delle quotazioni immobiliari sembra riguardare tutti i Paesi, in Italia la dinamica è estremamente debole: nonostante il recupero delle compravendite, infatti, i prezzi hanno continuato a ridursi, pressati anche dallo stock di invenduto. Secondo le stime di via Nazionale, la dinamica dei prezzi delle case, pur diventando positiva, dovrebbe rimanere piuttosto tenue.

Tassi in aumento, ma rimbalzo rinviato

Passando poi al comparto creditizio, la crescita dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni sta proseguendo a ritmi moderati: la domanda di nuovi mutui casa sembra essere favorita sia dai prezzi contenuti degli immobili, sia dalle condizioni di offerta piuttosto favorevoli.

Sul fronte tassi, il costo dei nuovi prestiti per l’acquisto delle abitazioni è rimasto sostanzialmente invariato nel corso del 2018, salvo le parvenze di incremento dell’autunno. Nel 2019, il tasso medio potrebbe essere ritoccato lievemente in crescita, ma difficilmente si potranno scorgere dei rimbalzi significativi che, in tal senso, sembrano essere rinviati al prossimo futuro.

Non mancano, comunque, i potenziali rischi. Bankitalia sottolinea infatti che, qualora il rendimento dei titoli di Stato italiani dovesse rimanere sugli attuali livelli, potrebbero ampliarsi i margini applicati dalle banche ai tassi di riferimento, con contestuale apprezzamento del costo dell’operazione sulle tasche delle famiglie italiane.

Ad ogni modo, anche qualora dovesse verificarsi un simile scenario, poche sarebbero le ripercussioni per le operazioni già in ammortamento: in Italia circa il 40% del volume dei mutui in corrente è a tasso fisso per almeno 10 anni, mentre i mutui a tasso variabili sono quasi esclusivamente indicizzati all’Euribor di periodo, che non è influenzato in maniera diretta dall’aumento del rischio sovrano.

Per quanto infine attiene la sostenibilità del debito dei nuclei familiari italiani, nel 2019 Bankitalia stima che la quota di famiglie vulnerabili (cioè, quelle che avrebbero difficoltà a far fronte ai pagamenti delle rate in caso di eventi avversi) rimanga inferiore al 2%.

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Olona Case Immobiliare
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