Qualche ora fa l’Agenzia delle Entrate – Osservatorio del Mercato Immobiliare ha pubblicato l’ultima versione delle sue statistiche regionali, aggiornate alla fine del 2019. Si tratta di una fotografia puntuale sull’evoluzione dell’immobiliare nella provincia di Varese che, in verità, alla luce degli straordinari cambiamenti indotti dalle misure anti-COVID19, appare molto più lontana del consueto.
Ma come è andato il mercato immobiliare di Varese e provincia nel 2019? Quali sono state le zone che hanno raccolto un maggiore interesse?
I criteri statistici
Prima di procedere, rileviamo come – anche per il 2019 – i comuni della provincia di Varese siano stati raggruppati in 8 macroaree sulla base della loro dislocazione territoriale:
- “Valli del Luinese”, comprendenti i comuni a nord della Provincia, al confine con la Svizzera;
- “Valceresio”, al confine con la Svizzera, ma nella zona Nord Est della Provincia;
- “Valcuvia”, comunità montana che occupa una posizione centrale, al confine con la città di Varese e le altre comunità montane;
- “Basso Verbano”, che confina prevalentemente con il Lago Maggiore;
- “Zona Laghi”, che include i comuni a ridosso del lago di Varese e degli altri piccoli laghi circostanti;
- “Colline di Varese”, una macroarea nella zona sud est della provincia;
- “Saronnese”, che confina a nord con la provincia di Como e a sud est con la provincia di Milano;
- “Basso Varesotto”, che comprende alcuni centri come Gallarate e Busto Arsizio, che confina a sud con la provincia di Milano.
A tali macroaree si aggiunge poi la città di Varese che, intuibilmente, è un polo statistico autonomo.
Le compravendite
Chiarito quanto sopra, i dati aggregati per il 2019 dimostrano come le transazioni notarili siano cresciute dell’1,3% in tutta la provincia, per un totale di 10.393 operazioni. Sicuramente più intensa è stata l’attività nel capoluogo, con un incremento del 6,5%. In entrambi i casi, è stato comunque registrato un incremento più tenue rispetto all’analisi precedente, soprattutto per quanto attiene il recinto territoriale provinciale.
Per singole macro aree, le prestazioni più positive si sono registrate nella Valcuvia (17,6%) e nella Zona Laghi (16,8%). I valori negativi sono invece stati riscontrati nel Saronnese (-9,9%) e nella Valceresio (-5,2%).
Le quotazioni
A fronte di una ancora accresciuta attività immobiliare, si registra tuttavia una flessione delle quotazioni medie, che per l’intera provincia di Varese è comunque limitata a – 0,4% rispetto all’anno precedente, a 1.189 euro al metro quadro.
Secondo i dati OMI, sono stabili le quotazioni nelle zone Basso Verbano, Valcuvia, Valceresio, Valli del Luinese e Laghi, mentre sono in lieve decremento nelle Colline di Varese (- 0,6%), nel Basso Varesotto (- 0,3%) e nel Saronnese (- 0,6%).
Per quanto concerne invece il capoluogo, è qui che si registra la contrazione delle quotazioni immobiliari più consistente dell’intera zona provinciale, con un passo indietro dell’1,4% a 1.335 euro al metro quadro.
Scendendo infine in un livello di ulteriore dettaglio nel comune di Varese, l’area con le quotazioni più elevate si conferma essere quella classificata dall’OMI come zona B1 (V. STAURENGHI, V. GRANDI, V. PARRAVICINI, V. DANDOLO, V. CAVOUR, V. BIZZOZERO, V. LONATI, V. S.ASSISI, MUNICIPIO) con un valore medio di 1.861 euro al metro quadro, pur in calo del 4,9% rispetto all’anno precedente.
La zona con il maggior incremento delle quotazioni è invece stata quella D2 (LOC.TA S.AMBROGIO, LOC.TA VELATE-FOGLIAROLIM.TE NORD:C.FIORI, P.CAPPELLA,BREGAZZANALIM.SUD FNM), con un aumento dei valori del 4,6%.
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