L’OMI – Osservatorio del mercato immobiliare ha recentemente pubblicato gli ultimi dati di aggiornamento sull’evoluzione del settore residenziale italiano, evidenziando come i numeri positivi del IV trimestre 2018 permettano di poter celebrare tale quarto come il quindicesimo trimestre consecutivo di espansione tendenziale, con una crescita del 9,3%.
Ma come è andata alle singole macro aree italiane? E quali grandi città hanno ottenuto le performance più soddisfacenti? Quali sono state le classi dimensionali che hanno ottenuto le migliori prestazioni?
Nord Est e Centro le macroaree con le migliori prestazioni
Iniziando la disamina dei dati statistici OMI dalle prestazioni delle macroaree territoriali, rileviamo come la dinamica di crescita più significativa sia ancora una volta stata quella del Nord Est, con il + 12,5% del IV trimestre che replica, sostanzialmente, quanto realizzato nel trimestre precedente. Bene anche il Centro, con un + 12,4% che segnala una evidente accelerazione rispetto al + 7,0% del trimestre prima, mentre l’area che si espande di meno sul fronte tendenziale è il Sud, con un + 4,3% che, comunque, manifesta una buona ripresa dal + 3,0% del quarto precedente.
Bene le grandi città
Per quanto concerne le differenti categorie di città, la crescita tendenziale nei comuni capoluogo (+ 10%) è maggiore di quella dei comuni minori (+ 9%) in controtendenza rispetto a quanto avveniva nel trimestre precedente.
Sul fronte delle sole grandi città (Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Palermo, Bologna, Firenze), la crescita risulta essere pari al + 9,7% rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, con un ritmo molto diverso all’interno di tale cluster. Se infatti Bologna porta le proprie transazioni in crescita del 20,9%, e Palermo riesce a chiudere il quarto trimestre con un + 18,5%, è pur vero che Firenze rallenta dal + 7,2% al 4,8%.
In termini assoluti prosegue la maggiore rilevanza assoluta è intuibilmente quella di Roma, con 9.325 transazioni nel trimestre, contro le 7.078 operazioni di Milano e le 3.794 operazioni di Torino.
Cresce l’appeal delle case più piccole
Passando poi all’analisi per scala dimensionale, la variazione positiva su base annua sembra riguardare tutti i profili, con un particolare (e quasi sorprendente) apprezzamento per le abitazioni più piccole, fino a 50 metri quadri, che crescono del 10,8% in modo tendenziale, superando così tutte le altri classi dimensionali, comprese quelle oltre i 115 metri quadri (+ 9,3%) e quelle oltre i 145 metri quadri (+ 9,0%).
Ad ogni modo, in valori assoluti i maggiori volumi sono ancora una volta assorbiti dalle fasce intermedie, con 51.774 operazioni di compravendita delle abitazioni tra 50 e 85 metri quadri, e 45.046 operazioni per le abitazioni tra 85 e 115 metri quadri.
Secondo buona parte degli analisti, la chiusura positiva dell’ultima parte del 2018 dovrebbe essere di buon auspicio per un primo trimestre 2019 in grado di inserirsi nella medesima scia di evoluzione tendenziale. L’appuntamento per tali osservazioni è, tuttavia, rimandato al prossimo trimestre.
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